Rosalinda Cannavò querelata da Massimiliano Morra: “Mi prendo le mie responsabilità”
Le decisione dell’attore dopo che la collega, durante la semifinale del GF Vip, aveva parlato della sua presunta omosessualità
Rosalinda Cannavò è stata querelata da Massimiliano Morra per le affermazioni rilasciate nel corso della semifinale del Grande Fratello Vip. In quella sede, replicando a Morra che l’accusava di fingere una relazione con Andrea Zenga, l’attrice siciliana riaprì il tema della presunta omosessualità del collega (nonché suo ex fidanzato ai tempi in cui si faceva chiamare con il nome Adua Del Vesco), suscitando la reazione dell’uomo che sui social aveva palesato le intenzioni di adire le vie legali: “Dopo le affermazioni totalmente false fatte ieri sera, ho dato disposizioni ai miei avvocati di procedere legalmente”, il secco commento.
Adesso è la stessa Rosalinda Cannavò a confermare la vicenda: “Mi prendo le mie responsabilità. Sì, Massimiliano mi ha querelata. Sicuramente io all’interno della casa del GF Vip ho fatto una serie di scivoloni. Uno di questi è stato quello che ho detto di Massimiliano. Cosa posso dire? Mi prendo giustamente questa querela che mi ha appena fatto. Però devo dire anche che non mi pento di nulla in questa storia, non mi pento di quello che ho fatto”, ha spiegato.
Rosalinda Cannavò denunciata anche da Alberto Tarallo
Quella di Massimiliano Morra non è stata l’unica querela ricevuta da Rosalinda Cannavò, citata per diffamazione anche dal produttore Alberto Tarallo per quanto dichiarato riguardo al caso ‘Ares’ scoppiato proprio durante l’ultima edizione del GF Vip. “Loro due (Rosalinda Cannavò e Massimiliano Morra, ndr) sono già stati denunciati per diffamazione da Tarallo. Ma non sono gli ultimi che abbiamo querelato in questi mesi”, ha fatto sapere al Fatto Quotidiano Daria Pesce, legale di Tarallo.
Sul suicidio di Teodosio Losito (collaboratore e compagno di Tarallo) trovato senza vita nella sua casa di Roma l'8 gennaio 2019, i pm di Roma stanno indagando per istigazione al suicidio. “L’indagine sull’istigazione al suicidio presumo sia nata per un esposto o una denuncia di Giuseppe Losito (fratello di Teodosio Losito, ndr) e penso che ancora oggi sia contro ignoti”, ha dichiarato l’avvocato Pesce: “Come finirà l’indagine? Non faccio previsioni, ma dico solo che l’istigazione è molto difficile da dimostrare. In più noi abbiamo tutte prove che dicono che Losito abbia compiuto questa scelta drammatica spinto dai debiti accumulati: Teo non solo non aveva più soldi ma aveva molti debiti cui Tarallo ha in parte fatto fronte”.
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