rofughi ucraini in fuga verso l'Italia, scatta la macchina dell'accoglienza
Secondo l'Unhcr oltre 500.000 persone sono già scappate dalle zone di guerra. Il Governo si attende un forte afflusso di stranieri. Prevista la sistemazione nei Cas. Regioni e Comuni in prima linea. Il ministro dell'Interno lavora a un piano comune con l'Ue
Un'altra giornata di conflitto e scontri. Quelli sul campo - con esplosioni e vittime - e quelli dipomatici con le delegazioni di Russia e Ucraina che si sono incontrate ma senza giungere a un accordo, e col braccio di ferro tra il Cremlino e l'Occidente soprattutto sul fronte economico. Sullo sfondo c'è l'emergenza profughi. Si moltiplica il numero dei cittadini che cercano di mettersi in salvo e lasciare i territori diventati campo di battaglia. Tentativi resi più difficili dalla chiusura degli spazi aerei. Secondo l'Unhcr sono più di 500.000 i rifugiati fuggiti dall'Ucraina nei Paesi vicini. Anche l'Italia si prepara ad accogliere un buon numero di profughi. Si pensa a un'ondata di arrivi imponente, tanto che il tema è stato inserito nell'ultimo decreto varato dal Consiglio dei ministri. Il Viminale sta lavorando al piano per l'accoglienza in raccordo con l'Ue. Vediamo come.
Un popolo in fuga
Come detto, per l'Unhcr sono più di 500.000 i rifugiati fuggiti dall'Ucraina nei Paesi vicini. Ma è solo l'inizio. Per avere idea della portata del fenomeno, basta pensare che dall'inizio dell'invasione russa, la guardia di frontiera polacca ha fatto passare ai valichi con l'Ucraina oltre 281.000 persone in fuga dal Paese. Nella sola giornata di ieri sono arrivate in Polonia quasi 100.000 persone dall'Ucraina. I dati sono riferiti dall'Ambasciata di Polonia in Italia che assicura come ''tutti i rifugiati provenienti dall'Ucraina, indipendentemente dalla loro nazionalità, vengono accolti e possono entrare in Polonia seguendo le procedure predisposte. Nessuna delle persone in fuga deve preoccuparsi della legalità del proprio soggiorno".
La comunità ucraina in Italia
Nel nostro Paese, la comunità ucraina è molto presente: con circa 250mila persone. Numero destinato a crescere velocemente. Tanto che il decreto varato nel primo pomeriggio di oggi, 28 febbraio, prevede il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri. Nel testo si dispone che i cittadini ucraini vengano ospitati nei Cas (centri di accoglienza straordinaria) e questo "indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale".
E il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha partecipato al Consiglio Affari interni Ue. Sul tavolo dei ministri dell'Interno, l'accordo sull'applicazione del cosiddetto "meccanismo di solidarietà" dei Paesi membri verso le città europee che saranno più interessate dall'arrivo dei profughi.
"C'è stata una grande solidarietà da parte di tutti i Paesi sia nei confronti degli ucraini sia nei confronti dei Paesi vicini all'Ucraina in modo da garantire il massimo supporto a un popolo che in questo momento sta soffrendo - ha detto Lamorgese al termine del vertice - Si è parlato della protezione da assicurare a tutti coloro che arriveranno sui nostri territori. È una grave situazione. Abbiamo manifestato tutti quanti la vicinanza e soprattutto abbiamo assicurato che ognuno farà la propria parte".
"La nostra scuola - ha detto il ministro dell'Istruzioine, Patrizio Bianchi - ha una grande tradizione di inclusione della quale dobbiamo essere orgogliosi. Nel corso del Consiglio dei ministri ho spiegato che siamo pronti ad accogliere nelle nostre aule bambini e ragazzi ucraini costretti a lasciare il loro Paese a causa della guerra. Faremo la nostra parte - conclude - insieme, per dare sostegno e aiuto a una comunità colpita da un attacco inaccettabile".
La macchina della solidarietà
Intanto si agisce a più livelli, non solo ai vertici delle Istituzioni. "Noi medici siamo pronti a dare una mano, in ogni modo. Il sistema sanitario nazionale farà sicuramente la sua parte, ma la faranno anche tutte le organizzazioni dei camici bianchi: Ordini, sindacati, aggregazioni a carattere culturale sono disponibilissime a trovare tutte le forme possibili per dare un supporto concreto a chi fugge dalla guerra e a chi rimane", ha assicurato all'Adnkronos Salute il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli. Ora "siamo nella fase in cui serve supporto alle persone. Aspettiamo di capire come ci si deve organizzare".
Regioni e Comuni accolgono i profughi
Da Nord a Sud, Regioni e Comuni si preparano ad accogliere i cittadini in fuga dalle zona di guerra. A Roma il sindaco Roberto Gualtieri ha costituito una task force apposita. Decisa la verifica con gli operatori del settore recettivo della disponibilità di possibili sistemazion e l'apertura di un tavolo con tutte le associazioni di volontariato.
Dall'Ucraina sono in arrivo a Milano "in primis fragili e bambini". Ha detto il sindaco Giuseppe Sala "Ci aspettiamo - ha aggiunto - che già tra oggi e domani arrivino i primi e poi ci sarà il tema dei ricongiungimenti, perché da quello che ci risulta tante madri e nonne sono già partite andando verso i confini con la Romania, per poter prendere i bambini. Sarà un gran lavoro, ma noi faremo tutto ciò che c'è da fare, in accordo con la Prefettura e con gli enti che accoglieranno". Quando arriveranno "questi bambini non vanno semplicemente accolti, ma bisogna che siano inseriti in percorsi educativi e formativi", ha sottolineato Sala spiegando che a questo si aggiunge "un punto di natura legale su come si strutturano i ricongiungimenti".
La Regione Toscana punta a "convertire gli spazi degli alberghi sanitari, che avevamo a disposizione per il Covid, per l'accoglienza dei profughi". Come spiegato dal governatore Giani si cercherà di "inserire nei corridoi umanitari un coordinamento per la raccolta di beni che possono essere mandati in Ucraina".
Porte aperte anche in Sicilia. "Coopereremo con le nove prefetture dell'Isola per fornire collaborazione e coordinare gli aspetti logistici, assieme alla Protezione civile regionale, per la distribuzione di farmaci e di ogni genere di prima necessità e perché i profughi possano avere tutta l'assistenza di cui necessitano - ha detto il governatore Nello Musumeci -. Con l'auspicio che, al più presto, quanto sta accadendo in Ucraina abbia soluzione positiva e pacifica".
E il Comune di Palermo ha attivato un indirizzo email (aiutiucraina@comune.palermo.it) dedicato alla situazione ucraina" per accompagnare e facilitare le pratiche di ricongiungimenti e mettere in collegamento i profughi con le associazioni del terzo settore e con privati cittadini che, in alcuni casi, hanno già espresso ed intendono dare la loro disponibilità per accoglierli".
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha messo a disposizione 545 posti negli ospedali locali: "Non sappiamo quali saranno i numeri dei profughi in arrivo. Ci sarà riunione importante con la Protezione Civile nazionale, noi siamo pronti ad aprire 545 posti nei nostri ospedali se vi fosse necessità in via emergenziale, possono diventare anche dormitori per chi non ha parenti".
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